Una notte nel bosco – Procedimento di illustrazione con tecnica digitale

Se penso al bosco sento il frusciare delle foglie degli alberi, lo scalpiccio di qualche bestiola in cerca della sua merenda, un ruscello che scorre in lontananza, un merlo arrabbiato che lancia il suo richiamo per protestare per un qualche affronto subito, il profumo delle foglie che diventano nutrimento per il sottobosco. Certo che ci vuole una gran fantasia per ritenere un bosco spaventoso e nessuna Baba Jaga e stuoli vari di megere silvestri delle fiabe sono mai riusciti a spaventarmi da piccola. Nessuna strega di Blair nell’adolescenza è riuscita a farmi venire il minimo brividino mentre mi inerpicavo nei pendii tra faggi e castagni. Quindi per me il bosco nell’infanzia è stato un rifugio, come lo sono stati i libri. Quante ore spese su un albero a leggere!

 

 

In questo caldo agosto, dopo un’ondata di consegne, ho avuto il tempo di dedicarmi a progetti miei e a qualche nuova illustrazione, come questa immagine che racconta di una biblioteca segreta nel bosco e di una ragazzina che legge a dei fantasmini curiosi e bonari che si annidano tra le fronde e i tronchi. (ve l’ho detto: non riesco a immaginarmi cose spaventose nel bosco, neanche i fantasmi!)
Mi sono anche ricordata, mentre la realizzavo, di salvare qualche fase intermedia che dà un po’ l’idea di come lavoro con Photoshop.

 

Parto con lo schizzo, che in questo caso ho realizzato in digitale. Altre volte parto, più tradizionalmente, da carta e matita facendo una scansione.

 

 

Prima di procedere col colore creo una palette pensando all’atmosfera che voglio dare. Di solito scelgo poche tinte e gioco sulle loro variazioni.

 

 

Poi passo alle tinte piatte, usando un pennello dai bordi leggermente frastagliati.

 

 

Aggiungo ombre e textures. Alcuni effetti li realizzo con i pennelli digitali, altre, invece, sono scansioni di textures che ho dipinto ad acquerello e che poi sovrappongo con i metodi di fusione dei livelli.

 

 

Poi aggiungo le ultime ombre ed effetti, in questo caso per rendere l’atmosfera notturna.

 

 

E questo fantasmino? L’ho eliminato subito dopo la fase delle matite perché rendeva l’area della casetta troppo affollata. Però mi dispiaceva per lui quindi l’ho colorato lo stesso. Il design dei fantasmini è ispirato al polpo dumbo, che mi ha sempre fatto pensare a uno spiritello marino.

 

 

Di tanto in tanto non posso fare a meno di disegnare il mio ambiente preferito, in attesa un giorno, di avere una casetta in mezzo alle fronde degli alberi, per ascoltare lo scalpiccio di qualche bestiola, lo scrosciare del ruscello, il richiamo di un merlo. Allora, forse, disegnerò solo città.